LA FESTA DELLA VITA CONSACRATA IN TEMPO DI PANDEMIA

Il due febbraio, come è noto a quanti leggono “ La Sentinella di Corte”, ricorre l’anniversario della fondazione della Congregazione, avvenuta per ispirazione dello Spirito Santo ad opera del Venerabile Antonino Celona.

            La ricorrenza in tempo di pandemia doveva passare sotto silenzio?

Certo, niente assembramenti, niente particolari manifestazioni esteriori , ma la festa c è stata nel cuore colmo di gratitudine per il dono salvifico del Signore.

            Il due febbraio, festa della presentazione al tempio di Gesù , festa della Luce, è anche la data scelta dalla Chiesa per pregare per le Religiose, i Religiosi e le persone di speciale consacrazione. Di solito è grande raduno delle varie Congregazioni e istituti nelle Cattedrali. In tempo di pandemia a Roma non è stato così , quest’anno non si è andati tutti quanti alla basilica di  S. Pietro, attorno al Papa Francesco (anche Lui religioso).

            Nella  parrocchia degli Angeli custodi, di cui fa parte la nostra comunità di Roma,  si è celebrata la S. Messa per la Vita consacrata, come ci racconta la novizia Sr. Caterina, in quel tempo ancora a Roma.   

            In verità in tutte le nostre case è stata festa spirituale, con l’essenziale: la Parola di Dio e il Pane eucaristico. A testimonianza, arriva giusto la cronaca di Sr. Maria sul due febbraio nella comunità della  SS. Annunziata dove, opportuna coincidenza, si è fatta memoria di un martire: padre Pino Puglisi.

            Non si può non ricordare che la vita religiosa è martirio, cioè testimonianza, e in questo cammino alla sequela di Cristo, le Ancelle hanno anche nel Venerabile Fondatore la loro guida, perché esempio di martirio ( non cruento, come quello di Maria ai piedi della croce), seme che marcisce perché la vita nello Spirito si moltiplichi e cresca.  

                                    Chiara

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