25° Anniversario di Vita Religiosa di Sr. Rony e Sr. Lucja

Stiamo celebrando il 25° anniversario di professione religiosa e vogliamo unirci a ciascuna di voi per ringraziare il Signore per il dono della chiamata. Già di per sé l’Eucaristia è un rendimento di grazie, cui uniamo il nostro ringraziamento  per la famiglia, la vocazione, e per il carisma della Riparazione. Vogliamo celebrare con il salmista: “Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita.

Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi, la mia eredità è stupenda.” Il Signore ci ha chiamato a seguirlo come Ancelle Riparatrici: per consolare il Sacratissimo Cuore, lodare e glorificare la Santissima Trinità da tutti Tabernacoli della terra. Il dono della Riparazione è il fondamento della nostra  vita e della nostra Consacrazione Religiosa Riparatrici. La disponibilità è la  migliore espressione dell’amore per i fratelli. È l’esperienza che, in un modo o nell’altro, tutti noi battezzati, siamo chiamati a vivere con la nostra vocazione  laicale, religiosa o sacerdotale. È un momento opportuno per ringraziare anche per le nostre famiglie. Il nostro ricordo va oggi anche ai nostri amici, le persone più vicine e le Consorelle  che in tutto questo tempo hanno fatto ritorno alla casa del Padre. Sicuramente dal cielo staranno celebrando con noi, e ad essi chiediamo la loro intercessione per noi. il Signore continua ad accompagnarci. Per tutto ciò, e per tante altre ragioni, è bello celebrare, fare festa, esprimere la gioia, perché il Signore è stato grande con Sr. Lucia e Sr. Rony.

La vita continua, e insieme alla celebrazione e al rendimento di grazie, dobbiamo anche chiedere al Signore, per intercessione di Padre Celona, che continui ad accompagnarci, a conservare in noi quell’eredità stupenda che riempie la nostra vita, la nostra vocazione riparatrice. In questi 25 anni il Signore continua a chiamarci a vivere con gioia ed entusiasmo la nostra consacrazione religiosa. Concludo con il pensiero del Servo di Dio Padre Antonino Celona: “Gesù t’invita ad amarlo. Amare Gesù vuol dire seguirlo, imitarlo, consolarlo. Amare Gesù è fare la sua volontà e unirsi con Lui con tutte le forze. Amare Gesù vuol  dire aiutarlo a portare la croce e partecipare ai suoi patimenti. Amare Gesù significa aiutarlo nella Opera redentrice, conquistargli delle anime, zelare sempre i suoi divini interessi. Amare Gesù vuol dire spendere e sopraspendere tutta la propria vita per Lui, solo per Lui, unicamente per Lui.” Sr. Rony A.R