Esercizi Spirituali 2020

Lo scorso luglio si sono svolti, come ogni anno, gli esercizi spirituali in tre delle nostre case.
Di seguito una sintesi delle giornate.

6 – 11 luglio 2020 casa di preghiera Pistunina

Il corso di esercizi spirituali di quest’anno, tenutosi come sempre, nella nostra “casa di preghiera Pistunina”, lascia un tocco di grazia particolare in ciascuna partecipante. Guida il corso il Rev/mo padre Luigi Saladdino, cappuccino.

Gli esercizi spirituali che la nostra congregazione offre ogni anno, ad ogni ancella riparatrice sono sempre “un dono di grazia” per ogni singola religiosa che vuole tornare alla “fonte” per dissetarsi dell’Acqua Viva dello Spirito che sgorga dal Cuore di Cristo trafitto sulla croce.

Gli esercizi spirituali non sono una settimana di studio o aggiornamento per essere, come si suol dire, al passo con i tempi, né solamente un tempo di riposo, lontano dalle proprie abituali attività e impegni di apostolato dentro o fuori della Comunità religiosa.

Gli esercizi spirituali sono un immenso “dono di Dio”, una “pioggia di luce”, un tempo forte di ascolto, di riflessione  e di preghiera, un momento in cui la salvezza viene proposta come “urgenza”. In questo tempo speciale, occorre principalmente vivere, insieme a Cristo, l’esperienza del deserto, dove gli uomini e le cose scompaiono, per mettere al centro Dio che parla e ci seduce ancora.

Forse o senza forse, un tantino di tutto questo c’è pure, bisogna vedere però di che tipo di studio e di riposo si tratti.

Se l’anima, in un rapporto intimo e personale, si apre all’azione dello Spirito, allora veramente Dio entra nella nostra vita e ci sconvolge, cambia progetti, ci mette alla prova e sostenendoci con la sua grazia, ci chiama ancora una volta, a fare delle scelte radicali alla luce della fede, per correggere le inevitabili fuoriuscite dall’Amore, in questo cammino difficile, ma sublime di santità, per raggiungere l’irragiungibile Dio, unico bene, unico Amore della persona consacrata.

Per guidarci, in questa, sempre nuova, esperienza di Dio e della Sua Parola, padre Luigi sceglie di farci riflettere su alcune delle beatitudini evangeliche: Beati i poveri in spirito….; Beati i miti….; Beati i misericordiosi…; e delle Opere di Misericordia sia spirituali che corporali: Visitare gli infermi…; Perdonare volentieri coloro che ci offendono…;  La mensa imbandita è veramente ricca, varia e sostanziosa per farci continuare il cammino verso il monte di Dio, l’Oreb, come il pane mandato dal cielo al profeta Elia, stanco delle battaglie della vita.

I vari argomenti ruotano intorno ad un tema centrale ,ampiamente e ben sviluppato, per noi di capitale importanza, come altrettante perle incastonate sulla Pietra preziosa: Cristo Riparatore, unico tesoro vivo e da vivere per realizzare la nostra vocazione e missione riparatrice, là, dove il Signore ci pone per mezzo dell’obbedienza.

Cristo Gesù è l’unico Salvatore, Redentore e Riparatore dell’uomo, il Suo sacrificio sull’altare della Croce distrugge il peccato dell’umanità e fa ritornare l’uomo alla Grazia, all’amicizia con Dio.

Nel chiamare anche noi a riparare, Gesù di fatto, ci associa a Sè nell’ Opera stessa della Redenzione e della riparazione. Cristo Gesù unendosi a noi nel battesimo e nei sacramenti ci rende una cosa sola con Lui, perchè viviamo il Suo Mistero di salvezza. Egli così ci rende non solo salvati, ma anche “salvatori” con Lui. Egli vuole da noi una riparazione che “è la Sua” fatta presente nella nostra vita, Egli continua così in noi la Sua Passione, per continuare a salvare oggi.

“La riparazione è l’atto supremo e più efficace dell’amore.  L’amore che l’anima esercita con la volontà di riparare è precisamente la forza che restaura il mondo e lo solleva.” (c.f, D. Barsotti, la Mistica della riparazione).

Il Venerabile Antonino Celona, nostro Fondatore, con una sintesi lapidaria dice: “la Riparazione è Amore e l’Amore è  Riparazione.

Gli esercizi spirituali annuali, quindi, come l’adorazione eucaristica e la preghiera quotidiane nutrono il nostro carisma della riparazione, che con la Parola di Dio restano sempre la via maestra che conduce alla santità, unica meta della nostra consacrazione.

Sr. Agnese Mineo A.R.

13 – 18 luglio 2020 Santa Chiara

Relatore Don Salvatore Barbetta, Salesiano.

Tema: Seguire Gesù

“Nella salita, guarda Gesù che tende la mano” – Antonino Celona

Tre caratteristiche importante nel ruolo degli esercizi spirituali:

  • Ascoltare
  • Silenzio
  • Meditazione

Abbiamo riflettuto sul Battesimo, sull’ Eucaristia e sul Perdono. Se io non sono in linea con il vangelo, non sono anche in linea con l’Eucaristia.   

  • Mt 22,1-14: Il dono di Dio non è accolto; quel Re, è il Signore misericordioso, una riflessione ricca di spunti di verifica personale sulla qualità della propria fede e sull’urgenza di decidersi ad  abbracciare il bene, accogliendo l’invito al banchetto e a rivestire l’abito nuziale rigettando il male e impegnandosi con tutto il cuore a vivere in comunione con Dio  nella gioia e nel’ entusiasmo. L’eucaristia che Cristo ci ha lasciato come anticipazione e pegno di questo banchetto eterno di salvezza, ci sostiene in un atteggiamento di servizio e disponibilità sull’esempio di Cristo che offre la sua vita.
  • Mt 20,1-16: Il Signore, padrone della casa e della vigna esce per chiamare e inviare. Lui non si stanca: viene a ciercarmi per offrirmi il suo amore, la sua prezenza per stringere un patto con me. Dio desidera donarmi sua vigna, la sua bellezza; non ci abbandona mai, ma ci tiene in vita anche nel momento in cui peccando ci ribelliamo a Lui. Il Signore ci ama non perché noi meritiamo qualcosa, ma perché é buono e fedele.
  • Virtù dell’ Obbedienza: l’obbedienza  è il rapporto d’amore che il Figlio di Dio mantieni verso il Padre, è la sua vita. Obbedire diventa testimoniare la unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Il Signore stesso ha lasciato capire che il rapporto tra i suoi discepoli deve essere un rapporto di obbedienza reciproca, perchè l’amore è reciproco.Obbedire a Dio è avere il cuore aperto per andare sulla strada che Dio ci indica.  L’obbedienza è ascoltare Dio e questo ci fa liberi. L’obbedienza come voto, impegna le persone consacrate a immergersi con gioia nella volontà di Dio rinunciando alla propria volontà. Il segno più evidente dell’umiltà è la prontezza nell’obbedienza.
  • Lc 15 – Parabola del Padre misericordioso: Dio non ci ama perchè siamo bravi, ma perchè siamo suoi figli. E il fatto che siamo peccatori, pecore perdute e monete smarrite, ci rendi oggeto di un amore più grande. Il valore di ogni cosa e di ogni persona si rivela nella sua perdita. Il nostro valore si è rivelato nella morte stessa di Dio che si è perduto per ritrovarci. Il Signore dice ad ogni uomo: “Tu sei prezioso ai miei occhi”. La parabola del Padre misericordioso e del figlio perduto e ritrovato rivela Dio come Padre di tenerzza e di misericordia. Egli prova una gioia infinita quando vede tornare a casa il figlio da lontano, e invita tutti a gioire con lui.
  • Virtù della Tenerezza:  Per esprimere la tenerezza di Dio, la bibbia parla anche di viscere materne che fremono di compassione. Il Signore ci insegna a camminare nella via dei suoi comandamenti, sulla strada che porta alla vita piena e felice. Dio ha posto in atto la cura e l’affetto che un genitore riserva alla sua creatura. I l Signore sempre si abbassa, si china per prendersi cura di ogni persona che vive in situazione di oppressione, di sofferenze e infermità; è Lui che sostiene e rinvigorisce i passi incerti sulla via della vita.
  • Lc 10,25-37: Chi è il mio prossimo: l’amore per Dio si esprime in una vita che è sensibile verso gli altri. Gesù ci invita ad amare il prossimo riconoscendo che siamo prossimo con la nostra povertà e il bisogno dell’altro, a non pssare oltre, ma ad essere sempre in cammino e a scegliere ogni giorno di essere vita, anche per gli altri.
  • Virtù della Pazienza: la pazienza di Dio è la virtù dei forti; avere pazienza significa essere determinati e sicuri che il cambiamento che vogliamo, alla fine arriverà. Dio è infinitamente paziente, perchè è potente. Facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà grazia davanti a Dio. Egli ci ama e vuole salvarci.
  • Mt 18,21-35 – Perdonare settanta volte sette:  Gesù ci parla ancora oggi dell’importanza del perdono e della necessità di saper accogliere i fratelli e le sorelle per aiutarli a riconciliarsi con la comunità. Gesù va molto più in là della proposta di Pietro, elimina qualsiasi limite al perdono. Settanta volte significa sempre.
  • Virtù della Carità: Deus Caritas est. La carità è la virtù per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per se stesso e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio. Ha come frutti la gioia, la pace e la pace;esige la generosità e la correzione fraterna, suscita la reciprocità, è amicizia e comunione.Lo Spirito Santo costituisce il punto di incontro fra Dio che in Cristo ama l’uomo e l’uomo che ama Dio in Cristo.
  • Mt 21,1-13: Parabola delle dieci vergini – Vigilanza. Gesù conclude: Vegliate dunque, perchè non sapete nè il giorno nè l’ora. Dio può venire in qualunque ora nella nostra vita. Tutti devono star preparati. Tutti devono essere prudenti e previdenti, cioè, devonofare attenzione di non essere causa per altri di deviazione, devono imparare a star sempre attenti nel servizio a Dio e al prossimo. Abbiamo concluso gli esercizi spirituali con la celebrazione dell’Eucaristia e l’unzione degli infermi alle suore anziane e ammalate e come preghiera il testo del canto Padre Mio:

“Padre mio mi abbandono a te
Di me fai quello che ti piace
Grazie di ciò che fai per me
Spero solamente in Te
Purchè si compia il tuo volere
In me e in tutti i miei fratelli
Niente desidero di più
Fare quello che vuoi Tu
Fra le tue mani
Depongo la mia anima
Con tutto l’amore del mio cuore
Mio Dio la dono a Te
Perchè ti amo immensamente
Si, ho bisogno di donarmi a Te
Senza misura affidarmi alle tue mani
Perchè sei il Padre mio
Dammi che ti riconosca
Dammi che Ti possa amare sempre più
Dammi che Ti resti accanto
Dammi d’essere l’amor.”

Sr. Rony -AR

20 luglio 2020 Casa Madre

relatore il Sacerdote Tommaso Caudo, domenicano.

Il gruppo che si è ritrovato, era costituito dalle Suore Ancelle Riparatrici, da Suor Chiara clarissa cappuccina e dalle Piccole Ancelle: Rita Barbera, Tina Rizzo e Antonietta Ruggeri, a ben guardare un gruppetto particolare, con scelte di vita ben diverse, ma tutte accomunate dal desiderio di meglio conoscere il volere di Dio Padre attraverso il Verbo Incarnato Gesù Cristo primo ed unico Riparatore.

Padre Tommaso ci ha proposto come tema le Opere di Misericordia Corporali e Spirituali. Come premessa ha iniziato dicendo che Dio ha reso ognuno di noi “unico ed irripetibile” non troveremo quindi lungo il nostro peregrinare sulla terra nessuno uguale a noi. Questo è stato il primo spunto su cui riflettere, in quanto lungo il cammino della nostra esistenza cerchiamo sempre qualcuno che ci somigli o, cosa peggiore, vogliamo farlo simile a noi non rispettando l’unicità dell’altro.

Nei giorni successivi ha esaminato le sette Opere di Misericordia Corporali evidenziando che queste opere non si racchiudono solo all’interno del nostro vivere quotidiano, ma si estendono al mondo intero e dipende da ognuno di noi provare a cambiarlo agendo attivamente con le nostre scelte e non passivamente lasciando agli altri il compito di farlo.

Più difficile è stato comprendere le Sette Opere di Misericordia Spirituale, qui si mette in gioco la nostra natura umana con pregi e difetti. Dio ha regalato ad ognuno di noi un dono speciale che dobbiamo imparare a mettere in pratica e al servizio dei fratelli senza arroganza e presunzione di conoscere tutto noi, ma i doni di ognuno messi insieme ci permetteranno di lavorare in armonia nella vigna del Signore e di portare più frutti.

In tutto questo la cosa interessante è stato il confronto con le altre dove tutte hanno portato l’esperienza del proprio vissuto quotidiano. A tutte noi adesso non resta che riflettere e mettere in pratica ciò che abbiamo ricevuto in questi Esercizi Spirituali;non sarà facile in quanto dobbiamo mettere in gioco tutta la nostra vita e provare a modificare l’atteggiamento che teniamo nei confronti dei fratelli.

Vogliamo infine ringraziare la Madre Generale Suor Chiara Adamo e tutta la comunità delle suore per l’accoglienza ricevuta e l’averci dato l’opportunità di partecipare.

                                                                            Rita  Barbera   P.A.R.

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